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Un articolo sul Superbonus 110

Sono finalmente arrivate notizie concrete in merito agli incentivi per l’anno 2022-2023 che andranno a impattare il mondo del fotovoltaico. Finalmente potrai decidere di proseguire con l'installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della tua abitazione.

Ma qual è la situazione?

È stato confermato il Decreto Rilancio 2022. Infatti, anche se è chiaro che il Superbonus 110 sarà presente come agevolazione per l’edilizia anche nel 2022, sono state apportate alcune modifiche. In questo articolo cercheremo  di chiarire tutti i dubbi relativi a questo argomento.

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Superbonus 110% nel 2022: i principali cambiamenti

Attualmente, sono già numerosi i cambiamenti relativi al Superbonus 110, ma non sono finiti qui. Con 414 voti favorevoli, 47 contrari e 1 astenuto, la Camera dei Deputati ha rinnovato la fiducia, posta dal Governo, sull'approvazione dell'articolo 1 del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.

Quindi, grazie all’introduzione del Superbonus 110, ogni persona che effettua interventi di isolamento termico, di riduzione del rischio sismico o sostituisce impianti di climatizzazione tra l'1 Luglio 2020 e il 31 dicembre 2022, può accedere a una detrazione del 110% su tutte le spese sostenute. In sintesi, il Superbonus 110 è stato garantito per tutto il 2022 sulle case unifamiliari e villette. Tuttavia, resta sempre il vincolo di avanzamento dei lavori del 30% al 30 settembre 2022.

In vista del termine di fine settembre, l’Agenzia delle Entrate ha recentemente diffuso una circolare che evidenzia la possibilità di dover presentare un repertorio fotografico che accerti lo stato dei lavori, così da evitare possibili dichiarazioni fraudolente a danno dello Stato.

Cosa succederà nel 2023?

Le modifiche principali riguarderanno le Cilas: l’area di salvaguardia, che consentirà di mantenere il superbonus al 110% anche per il 2023, potrebbe arrivare almeno al 31 dicembre 2023. Ma anche le cessioni dei crediti, utilizzando gli F24 come leva per sbloccare il mercato, come proposto da Abi e Ance.

Ad annunciarlo è stato il capogruppo in commissione Bilancio al Senato di Fratelli d’Italia e relatore della legge di conversione del decreto a Palazzo Madama, Guido Quintino Liris.

Dunque, come anticipato, la prima novità riguarda le Cilas, le comunicazioni di inizio lavori, essenziali per far partire gli interventi di ristrutturazione del superbonus. Il decreto Aiuti quater, insieme al taglio dal 110% al 90% dell’agevolazione per il 2023, ha previsto anche la possibilità di salvarsi da questa riduzione per i lavori collegati a una Cilas presentata entro il 25 novembre scorso. A queste situazioni continuerà ad applicarsi il 110% anche nel 2023.


Superbonus e Istituti Autonomi Case Popolari (IACP)

Per gli IACP, il limite temporale entro il quale si possono detrarre le spese si estende fino al 31 dicembre 2023. Inoltre, l'Esecutivo ha confermato il Superbonus 110% per IACP e cooperative fino al 31 dicembre 2023 a condizione che siano stati effettuati almeno il 60% degli interventi entro il 30 giungo 2023.

Oltre agli IACP, rientrano in questa categoria anche tutti gli istituti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di in house providing.


Superbonus e condomini nel 2022

Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2023.

Inoltre, è bene precisare che:

  • Non è possibile richiedere il Superbonus 110 qualora l’unico proprietario di tutte le unità immobiliari di un edificio conceda  in locazione, o in comodato, tutte o alcune delle unità immobiliari a più soggetti.
  • Se, invece, le unità immobiliari dell’edificio appartenenti a diversi proprietari sono concesse in locazione o in comodato a un unico soggetto, è possibile richiedere il Superbonus 110.

Agenzia delle entrate: sì al Superbonus anche nei supercondomini con edifici indipendenti

Come riporta un articolo di Solare B2B, finalmente sono stati forniti nuovi chiarimenti da parte dell'Agenzia delle entrate in merito all'accesso al Superbonus 110 per i condomini formati da più fabbricati indipendenti.

Nello specifico, gli interventi agevolati da questo incentivo statale sono i seguenti:

  • Interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali o inclinate che interessano l'involucro dell'edificio cn un'incidenza superiore al 25%;
  • Interventi di acquisto e posa di finestre comprensive di infissi;
  • Interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione;
  • Sistemi di termoregolazione attraverso l'utilizzo di generatori ibridi o pompe di calore;
  • Interventi di sostituzione di scaldacqua.

E per il Bonus facciate?

Anche il Bonus facciate ha ottenuto la proroga per il 2022. Questo incentivo consiste in una detrazione e delle spese sostenute per il restauro o recupero della facciata esterna degli edifici, includendo anche le strutture opache della facciata, i balconi, gli ornamenti e i fregi.

Tuttavia, rispetto al 2021 ci sono delle differenze: la detrazione non sarà più al 90% ma al 60%.


Superbonus 110 e fotovoltaico: cosa succede?

Dalla bozza si evince che il Superbonus 110 è stato prorogato solo fino al 30 settembre 2022 per il fotovoltaico e i sistemi di accumulo con un tetto di spesa di 48.000 euro. Questo andrebbe a cambiare gli attuali massimali dell'ecobonus 110.

Rimane comunque il fatto che per richiedere il Superbonus 110, l’installazione di un impianto fotovoltaico, e della relativa batteria di accumulo, devono essere fatti insieme a lavori trainanti quali:

  • Cappotto termico per abitazioni monofamiliari o plurifamiliari
  • Sostituzione dell’impianto di riscaldamento e/o raffrescamento con impianti centralizzati
  • Lavori antisismici
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Superbonus 110: il primato della Lombardia

La regione che ha installato più impianti fotovoltaici agevolati dal Superbonus 110 è la Lombardia, con 14.305 interventi incentivati per oltre 2,6 miliardi di euro,

I dati provengono dal rapporto mensile di Enea, che che fa riferimento a tutti gli interventi realizzati nell’ambito di questo incentivo statale fino al 31 dicembre 2021 in Italia. Ne consegue che, complessivamente, a fine dicembre 95.718 interventi edilizi sono stati incentivati con il Superbonus 110, per una somma di circa 16,2 miliardi di euro di investimenti effettuati. Del totale delle asseverazioni protocollate, 14.330 fanno riferimento ai condomini (15%), 49.994 agli edifici unifamiliari (52%), e 31.441 alle unità immobiliari indipendenti (32,8%).


Cessione del credito e sconto in fattura nel 2023

La cessione del credito e lo sconto in fattura rimangono anche nel 2023. Se dapprima la cessione del credito valeva solo per il Superbonus 110, la Legge di Bilancio 2022 ha previsto una proroga di questa anche per gli altri bonus, quali

Inoltre, considerando la cessione del credito e lo sconto in fattura, ci sono delle importanti novità introdotte dal decreto antifrode di Novembre 2021. Il provvedimento, infatti, amplia i controlli dell'Agenzia delle Entrate non solo per i lavori edilizi, ma anche per i contributi a fondo perduto del decreto del Rilancio.

Così, entrerà in un emendamento anche il meccanismo che punta a sbloccare i crediti già maturati, e rimasti incagliati, attraverso gli F24. Gli F24 presi in carico dalle banche per conto dei loro clienti dovrebbero essere pagati in parte tramite i crediti fiscali in pancia agli istituti. Questo passaggio sarebbe indifferente per chi paga, ma consentirebbe di liberare rapidamente capienza fiscale: gli F24 pesano tra i 400 e i 500 miliardi ogni anno. Ogni punto percentuale di questa operazione consentirebbe di liberare, allora, capienza per 4-5 miliardi.

Vista l'espansione della cessione del credito anche ad altri bonus, ti consigliamo di leggere il nostro articolo sulla differenza tra bonus ristrutturazione e superbonus 110.

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Come vanno comunicati

Nei giorni scorsi, dopo le novità introdotte dal Decreto Antifrodi, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato dei chiarimenti in merito alla comunicazione della cessione del credito per gli interventi di ristrutturazione edilizia.

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che, per esercitare l'opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, è necessario trasmettere in via telematica il nuovo modello di comunicazione approvato da un recente provvedimento il 12 novembre 2021. Secondo questo provvedimento, la comunicazione deve:

  • Essere fatta dal soggetto che rilascia il visto di conformità per gli interventi sule singole unità immobiliari; l'intera procedura può essere fatta collegandosi al sito web dell'Agenzia delle Entrate oppure tramite i canali telematici dello stesso Ente.
  • Essere eseguita dal soggetto che rilascia il visto di conformità o dall'amministratore di condominio per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici.

Proposto un decreto che sblocchi i limiti alla cessione del credito

La limitazione imposta alla cessione del credito potrebbe subire variazioni grazie al Decreto Sostegni Ter. Infatti, all'orizzonte si iniziano a intravedere due possibili nuovi provvedimenti da parte del Governo che svincolerebbero il limite di una sola cessione del proprio credito - ai tempi istituita per scongiurare le possibilità di frodi - e, inoltre, prolungherebbero la possibilità di accesso al Superbonus 110 per le unifamiliari.

Le modifiche effettuate negli ultimi due decreti al meccanismo della cessione dei crediti che maturano a seguito degli interventi edilizi, predisposte con il nobile obiettivo di evitare le truffe, di fatto hanno bloccato completamente migliaia di interventi, rischiando di far fallire le imprese oneste e di danneggiare migliaia di famiglie

Questi i termini con cui ha commentato al riguardo il deputato 5 Stelle Stefano Patuelli.

Al prossimo Consiglio dei Ministri verrà presentato il decreto correttivo, nel tentativo di mediare tra la lotta alle truffe (sempre più frequenti in tema bonus edilizi) e l'esigenza di svincolare imprese e famiglie dalle difficoltà - e impossibilità - di cedere il proprio credito maturato nei confronti dello Stato.


Superbonus 110: quanto "inquina" la burocrazia?

Un elemento importante da prendere in considerazione - e che a noi sta molto a cuore, dal momento che ci occupiamo di sostenibilità - è il tasso di inquinamento che tutta questa burocrazia comporta.

Infatti, i numeri legati al Superbonus 110 sono allarmanti: ogni pratica può richiedere l'applicazione di 32 documenti differenti, per un consumo stimato di 7.5 kg di carta e 1000 litri di acqua per ogni pratica.

Come si legge in un articolo di SmartGreen Post, la realtà che si è occupata di calcolare il tasso di inquinamento di queste pratiche relative al Superbonus 110 è stata Yousign. Questa azienda, punto di riferimento europeo per la firma digitale, punta a digitalizzare su cloud 15 milioni di documenti in Italia entro il 2023, a dimostrazione di come la dematerializzazione documentale possa apportare un cambiamento positivo sulle aziende e sul pianeta.

Facendo un esempio concreto, se considerassimo una media di 3 pagine a documento - e un totale di 100.000 pratiche attese in Italia nel 2022 - il risparmio in termini di acqua e carta dato dalla digitalizzazione delle procedure burocratiche per il Superbonus 110 potrebbe arrivare rispettivamente a 1 milione di m3 d'acqua e circa 800 tonnellate di carta.


Domande frequenti

Si può accedere alla cessione del credito con la partita IVA?

Grazie alla modifica del Decreto Semplificazioni, tutte le partite IVA potranno beneficiare della cessione del credito da superbonus 110% e dai bonus edilizi minori.

Quando gli interventi trainanti sono ammessi alla detrazione del Superbonus?

Si può accedere al superbonus 110 se si effettuano lavori congiuntamente a un intervento trainante, quale isolamento termico, sostituzione di impianti di climatizzazione o antisismici.

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