Energie rinnovabili in Europa: quanto fanno risparmiare?
Uno sguardo all’economia europea dell’energia pulita
Passare a fonti di energia rinnovabile per rendere la propria casa sostenibile, abbattere i consumi in bolletta e ridurre la carbon footprint è una scelta che sempre più persone stanno facendo, in particolar modo nel nostro Paese.
L’Italia infatti si classifica come uno dei paesi più virtuosi per la produzione di energie rinnovabili in Europa: nel 2024 oltre il 50% dell’elettricità prodotta è arrivata da solare, eolica e idroelettrica. Il solare, in particolare, ha raggiunto il 20,3% della produzione elettrica nazionale, con un aumento del 28% rispetto al 2022.
Anche a livello europeo i progressi sono evidenti: nel 2024 quasi la metà dell’elettricità (47,3%) è stata generata da fonti rinnovabili, un record che ha ridotto ulteriormente il peso dei combustibili fossili, scesi al 29,2%.
Come già accennato, uno dei principali vantaggi delle energie rinnovabili risiede nel risparmio economico che possono garantire: non a caso la Commissione Europea e l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) hanno calcolato che, solo tra il 2021 e il 2023, i consumatori europei abbiano risparmiato circa 100 miliardi di euro grazie all’espansione di solare ed eolico.
Nell’articolo di oggi vedremo i dati più recenti e le prospettive future sull’utilizzo di energia pulita.
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Fonti di energia rinnovabile e risparmi in Europa: i dati della ricerca
Nel 2022 l’energia solare aveva consentito all’Unione Europea di risparmiare circa 29 miliardi di euro d’importazioni di gas solo tra maggio e agosto. Oggi, guardando al triennio 2021–2023, il risparmio complessivo stimato dall’IEA è arrivato a 100 miliardi di euro, grazie alla sostituzione dei combustibili fossili con rinnovabili.
Nel 2024 la produzione elettrica da rinnovabili ha toccato un nuovo record, arrivando al 47,3% dell’intera generazione UE, con eolico e solare che insieme hanno coperto oltre il 23% del fabbisogno. Questo ha permesso di ridurre il ricorso al gas naturale di circa 90 TWh, evitando costi aggiuntivi stimati in oltre 12 miliardi di euro.
Secondo la Commissione Europea, le nuove misure di espansione delle rinnovabili potrebbero consentire già dal 2025 un taglio di 45 miliardi di euro sulla spesa per importazioni fossili. Guardando più avanti, lo scenario al 2030 prevede un risparmio fino a 130 miliardi annui.
Quanto si è risparmiato grazie all’energia pulita
La dipendenza dal gas russo, che nel 2021 copriva il 45% delle importazioni europee, è scesa a meno del 3% nel 2025. Merito del piano REPowerEU, che ha accelerato la diversificazione delle fonti e la crescita delle rinnovabili.
L’IEA stima che senza questa accelerazione i prezzi medi all’ingrosso dell’elettricità sarebbero stati più alti dell’8% già nel 2022, con effetti ancora più pesanti negli anni successivi.
Guardando al futuro, la nuova Direttiva Europea sulle Rinnovabili (RED III) ha fissato un obiettivo vincolante del 42,5% di rinnovabili entro il 2030, con l’aspirazione a raggiungere il 45%. Se questo traguardo venisse centrato, l’Europa potrebbe risparmiare 200 miliardi di euro tra il 2025 e il 2030 ed evitare gran parte delle importazioni di combustibili fossili.
Investimenti e prospettive
Gli investimenti sono fondamentali per sostenere questa transizione. Nel 2025 l’UE investirà circa 390 miliardi di dollari in energie pulite, mentre a livello globale gli investimenti in rinnovabili, nucleare, reti e stoccaggio hanno superato i 2,2 trilioni di dollari, più del doppio dei 1,1 trilioni ancora destinati a petrolio, gas e carbone.
La traiettoria è chiara: l’energia pulita è già più competitiva, più sicura e più conveniente.
Energie rinnovabili: c’è ancora lavoro da fare
Come già ricordato all’inizio di questo articolo, l’invasione russa iniziata nel febbraio 2022 ha portato a una crisi energetica in tutta Europa, con le economie di tutti i paesi che hanno iniziato a studiare modi per garantirsi l’indipendenza energetica da Mosca.
Molti governi hanno dunque iniziato a puntare sulla transizione energetica, facendo uso di ingenti investimenti in tecnologie pulite che sono già aumentati di quasi un terzo.
A questi si uniscono iniziative e piani, come il già citato REPowerEU e il pacchetto “Pronti per il 55%”, un insieme di proposte volte a rivedere e aggiornare le normative dell'UE sul clima che prevedono la riduzione di emissioni dannose in Europa di almeno il 55% entro il 2030.
In particolare gli investimenti saranno fondamentali, così come una sempre più ampia collaborazione da parte di istituzioni, governi e politici per abbattere tutte le restanti barriere e promuovere una diffusione sempre più ampia delle energie rinnovabili.
Non si tratta di un futuro impossibile ma di una sfida che sappiamo di poter vincere.
Ognuno di noi può decidere di intraprendere la strada verso il cambiamento tramite piccole ma grazie azioni.
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Domande frequenti
Tra il 2021 e il 2023 i consumatori europei hanno risparmiato circa 100 miliardi di euro. Solo nel 2025 si prevede un taglio di 45 miliardi sui costi delle importazioni fossili.
Oltre a Danimarca e Germania, leader storici nell’eolico e nel solare, l’Italia è oggi tra i Paesi più virtuosi, con oltre il 20% di elettricità da solare e investimenti in forte crescita sul fotovoltaico residenziale.