Abbassare le emissioni di CO2 con l’energia rinnovabile
Le emissioni inquinanti di CO2 continuano purtroppo a registrare nuovi e pericolosi aumenti.
In particolare, quelle legate alla produzione e agli usi energetici stanno sempre più mettendo in allarme il nostro domani e causando non pochi danni al nostro ecosistema, alla nostra salute e società.
Ma il nuovo rapporto pubblicato da IEA sull’andamento delle emissioni nel 2023 ci mostra come, contro ogni aspettativa, questa crescita sia stata meno incisiva del previsto grazie soprattutto alla forte espansione delle fonti di energia rinnovabili.
In questo nuovo articolo andiamo ad analizzare nel dettaglio i dati emersi e quelle che sono le previsioni degli esperti per i prossimi anni in termini di futuro energetico.
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Il nuovo rapporto IEA
Nel 2024, grazie alla massiccia crescita delle energie rinnovabili (in particolare solare ed eolico), le emissioni globali di CO2 legate alla produzione elettrica hanno subito una lieve riduzione rispetto all’anno precedente, confermando una prima inversione di tendenza dopo anni di crescita costante. Questa diminuzione è dovuta principalmente a un minore utilizzo di carbone e gas per la produzione di energia elettrica, sostituiti in modo significativo da solare, eolico e altre fonti rinnovabili.In particolare, il carbone ha perso terreno in molti mercati chiave, con una riduzione di produzione elettrica stimata attorno al 5% nel 2024.
Nonostante questa buona notizia, l’IEA sottolinea che il declino delle emissioni non è ancora sufficiente per rispettare gli obiettivi climatici di Parigi: il settore energetico deve accelerare ulteriormente la transizione verso le rinnovabili e abbandonare i combustibili fossili
Inoltre, le emissioni derivanti da altri settori (trasporti, industria, agricoltura) continuano a crescere, quindi la sfida rimane molto complessa.
I combustibili fossili
I combustibili fossili sono fonti energetiche formatesi in seguito alla decomposizione di materia vivente, avvenuta milioni di anni fa, che oggi si possono trovare sotto forma di petrolio, di carbone e di gas naturale.
Purtroppo si tratta delle fonti oggi più utilizzate, soprattutto in Italia, per produrre energia e il cui utilizzo causa le più alte emissioni di anidride carbonica.
Secondo l’ultimo studio dell’IEA, le emissioni globali da combustibili fossili nel 2024 hanno registrato degli aumenti, rispetto al 2023.
- Carbone: +0,9 % (+135 Mt CO₂)
- Gas: +2,5 % (+180 Mt CO₂)
- Petrolio: +0,3 % (+, emissioni marginali)
Nel complesso, le emissioni legate ai combustibili fossili sono cresciute dello 0,8 %, raggiungendo un nuovo massimo di 37,8 Gt CO₂ nel 2024.
Gran parte dell’aumento è dipeso dagli alti consumi energetici per riscaldamento e raffrescamento legati alle ondate climatiche estreme, insieme a una maggiore domanda energetica registrata nel 2024 .
Nonostante ciò, l’IEA sottolinea che la crescita della produzione da rinnovabili, in particolare l’espansione record del solare, ha evitato emissioni aggiuntive pari a circa 2,6 miliardi di tonnellate di CO₂ nel 2024 .
Il boom delle rinnovabili
Negli ultimi anni, le energie rinnovabili hanno registrato una crescita senza precedenti. Solo nel 2024, a livello globale, sono stati installati circa 700 gigawatt di nuova capacità rinnovabile, con il fotovoltaico che da solo ha rappresentato oltre il 75% delle nuove installazioni. Si tratta del più grande incremento annuale mai registrato nella storia del settore.
Il fotovoltaico, in particolare, sta trainando la transizione energetica: ha contribuito a più di 480 terawattora di elettricità nel 2024, superando di gran lunga l’apporto aggiuntivo del gas (170 TWh) e persino del carbone (90 TWh). Solare ed eolico insieme hanno coperto circa il 97% della nuova capacità installata, dimostrando di essere oggi le tecnologie più dinamiche e strategiche nella lotta al cambiamento climatico.
Anche il mix energetico globale sta cambiando rapidamente: nel 2024, l’80% della crescita netta nella produzione elettrica mondiale è arrivato da fonti pulite e nucleare. Secondo le proiezioni dell’IEA, già nel 2025 le rinnovabili supereranno il carbone, diventando la prima fonte di elettricità al mondo.
Il boom è alimentato anche da una crescente fiducia degli investitori: nel 2025, si prevede che i finanziamenti destinati alle tecnologie pulite supereranno i 2,2 trilioni di dollari, più del doppio rispetto a quanto viene ancora investito nei combustibili fossili. Di questi, ben 450 miliardi saranno dedicati esclusivamente al solare.
La nuova proposta dell'UE
Una nuova linea si sta facendo strada. Dopo una serie di consultazioni, nel febbraio 2024 la Commissione Europea ha proposto un obiettivo ambizioso: ridurre le emissioni nette di gas serra del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di un passo cruciale verso la neutralità climatica prevista per il 2050, che segnerebbe un'accelerazione importante nel percorso europeo di transizione energetica.
Tuttavia, il voto parlamentare e l'approvazione definitiva di questo obiettivo non sono ancora avvenuti. La Commissione ha annunciato che presenterà la proposta legislativa nell’estate del 2025, avviando così l’iter di approvazione da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’UE. Alcuni Stati membri, come la Polonia e la Francia, hanno espresso preoccupazioni legate ai costi e all’impatto economico della misura, suggerendo la necessità di meccanismi di flessibilità per sostenere i settori industriali più esposti.
Nel frattempo, il contesto internazionale e le condizioni climatiche sempre più estreme continuano a esercitare pressioni per un’azione decisa. Il 2024 è stato uno degli anni più caldi mai registrati, con impatti evidenti sulla produzione agricola, sulla salute pubblica e sulla domanda energetica.
L’Europa si trova dunque davanti a una scelta strategica: mantenere la leadership globale nella transizione verde oppure rallentare il passo per accomodare le tensioni interne. La decisione finale, prevista entro la fine del 2025, sarà un banco di prova non solo per l’Unione Europea, ma per la credibilità dell’intero progetto climatico continentale.
Conclusione
Come abbiamo appena visto, la visione di un domani diverso, green e sostenibile non è solo una lontana utopia ma qualcosa che può e dovrà diventare sempre più concreta.
Il rapporto IEA ci ha mostrato come in pochi anni potremo vedere stravolto il nostro sistema energetico, ma si tratta di un cambio di direzione che ci proietterà verso un nuovo modo di produrre energia e per la prima volta avremo la possibilità di farlo dando una mano al nostro Pianeta, abbattendo sempre di più le emissioni, l’inquinamento e la nostra carbon footprint.
Un futuro come questo è quello che noi di Otovo ogni giorno sogniamo e che vogliamo condividere con sempre più persone, affinché il futuro di tutti noi possa essere diverso, migliore e radioso.
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Passa al solare con OtovoDomande frequenti
Quali dati emergono dal rapporto della IEA?
Nel 2023 le emissioni globali di CO₂ legate all’energia sono aumentate dell’1,1%, ma il 2024 ha visto un rallentamento grazie al boom delle rinnovabili, che nel solo 2023 hanno coperto il 30% della domanda elettrica globale.
Quale futuro attende le rinnovabili?
Secondo l’IEA, entro il 2026 la capacità globale di energia rinnovabile crescerà di oltre il 60%, trainata da fotovoltaico ed eolico, ponendo le basi per un futuro energetico più pulito e indipendente dai combustibili fossili.